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al testo proposto da Valentina Meloni
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dio era donna e partorì la luna le costellazioni i pianeti anch’io vorrei essere donna partorire la parola che le comprende tutte
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talvolta nella solitudine davanti a me viene a sedere una donna di sabbia che le onde del tempo non hanno consumato
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il tempo è scivolato così bene nella poesia che non si vede
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nei tuoi occhi scorre un nilo verde tra le tue ciglia si nascondono ibis sono venuto a bussare alla tua porta mi hai chiuso il cuore ti ho carezzata con le parole ti ho stretta tra le mie mani come grappoli d’uva nel mio sangue sei mosto e vino
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l’uccello del tempo ha ali robuste non si stanca mai di volare
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la pioggia è una bambina che corre a piedi nuda cigola la porta del vento la stanza ha pareti di nuvole le lancette del pendolo mi cuciono con ago e cotone tutto è fermo una sabbia impalpabile come il tempo copre ogni cosa
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la follia è una donna che va nuda per la notte non so dove inizia e finisce la strada mi perdo in un filo d’erba voglio che il rosso inondi la seta delle brezze voglio che la sabbia e le clessidre restituiscano il tempo
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i fiori in autunno sono più profumati sul ramo più alto della mia anima splende una mela rossa
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sei magnolia nel giardino del ricordo la tua assenza ha mille radici che mi stringono il petto
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tutta la notte è il ragno dell’insonnia a tessere la tela della tua assenza
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